La copertura del Teatro

Stanno continuando le opere di rifacimento e consolidamento della copertura alta del Teatro Comunale.

È in corso la sostituzione delle orditure secondarie e terziarie operando in maniera graduale, per non lasciare grandi porzioni di tetto scoperto, rimuovendo parti di tetto fra due capriate per poi rimontare le nuove orditure lignee, il soprastante piano in tavelle, recuperate e pulite, ed il soprastante nuovo tavolato ligneo.

All’interno dell’edificio procedono le opere di consolidamento, in particolare è già stata eseguita buona parte della posa di rete, in fibra di carbonio, nei soffitti dei corridoi dei palchi.

 

GALLERIA OVEST DEL CORTILE, IL RETICOLATO METALLICO

Dopo la rimozione del manto di copertura esistente all’estradosso della struttura del tetto è in corso il posizionamento di un profilato metallico UPN200 in corrispondenza dei muri esterni e sulla linea di colmo, che sarà solidarizzato al muro e agli appoggi delle capriate con barre metalliche inserite in perforazioni verticali riempite successivamente con resina, nelle parti in legno e con malte cementizie, tipo emaco, nelle parti in muratura; queste perforazioni, eseguite in corrispondenza dei piani assiali delle capriate, vengono efficacemente connesse al muro e operano come puntoni-catene tra parete e parete. A perfetta unione delle tre linee di cordoli metallici sui muri esterni e sul colmo, verrà realizzata una diagonalizzazione delle specchiature a mezzo di piatti metallici incrociati .

In questo modo si tende a riportare gli sforzi in direzione est-ovest al sistema di muri che si sviluppano in questa direzione in corrispondenza del contorno del Cortile d’Onore, rendendo più efficace il vincolo in testa sui muri longitudinali della galleria occidentale.

 

TEATRO DI CARPI, INTERVENTI SULLE COPERTURE ALTE

Sono iniziati, al Teatro di Carpi, gli interventi sulle coperture alte dell’edificio.

Lo scopo dell’intervento è dotare le parti sommitali del fabbricato della necessaria solidarietà, favorendo il comportamento unitario con le pareti esterne dell’edificio.

Si rende necessario, quindi, agire sui singoli elementi strutturali, conferendo agli stessi la necessaria resistenza alle sollecitazioni, anche ordinarie, operando con sostituzioni sulle orditure lignee terziaria e secondaria e mediante opere di consolidamento delle capriate.

In particolare è stato eseguito lo smontaggio delle tegole, delle tavelle e iniziato la rimozione dei travicelli e delle terzere con cernita degli elementi da conservare. Si sta, inoltre, procedendo, sulle capriate lignee della copertura, alla cerchiatura dei puntoni con barre filettate in acciaio e, nella volta decorata sopra la platea, alla cerchiatura del tamburo superiore con un profilato piatto in acciaio.

 

INTERVENTI AGLI AFFRESCHI DEL MEZZANINO

Posti a sud del Cortile d’onore, i due ambienti del mezzanino tra 1° e 2° piano presentano un fregio affrescato datato al primo ventennio del ‘500 a grottesche sul modello detto “a tralcio abitato”, attribuito a Giovanni del Sega. A seguito del sisma, sono state rilevate microfessurazioni dell’intonaco con sollevamenti più o meno ampi della pellicola pittorica.

Negli interventi, dopo la mappatura complessiva del danno, sono stati eseguiti una pulizia per rimuovere la polvere con pennelli di setole morbide; velinature con carta giapponese di protezione; preconsolidamento delle parti di intonaco tendenti a staccarsi dalla muratura, con iniezioni di resina acrilica con calce o carbonato.

INTERVENTI SUGLI AFFRESCHI

In attesa di compiere i lavori di consolidamento generale, sono stati avviati a Palazzo dei Pio interventi provvisionali per salvaguardare le superfici affrescate danneggiate dal sisma. Si tratta di preconsolidamenti che, oltre a garantire la conservazione degli apparati decorativi lesionati, sono funzionali al definitivo restauro di consolidamento che sarà affrontato in un secondo tempo, insieme al più complessivo intervento di ripristino dei danni del sisma dell’intero complesso.

I danni rilevati, che hanno interessato la gran parte delle superfici pittoriche sui muri del Palazzo, sono riconducibili a tre principali casistiche: lesioni interessanti solo l’intonaco con eventuali sollevamenti di piccole porzioni o lembi, con crolli di frammenti a terra; microfessurazioni dell’intonaco con sollevamenti circoscritti alla pellicola pittorica; fessurazioni profonde interessanti le murature sottostanti con lesioni strutturali alle parti portanti.

PALAZZO DEI PIO, LE COPERTURE E LA GALLERIA OVEST

L’intervento in corso riguarda l’area vasta delle coperture del Palazzo dei Pio, in particolare la zona intorno al Cortile d’Onore del palazzo, e nello specifico la galleria ovest dello stesso Cortile, in particolare nell’area della sopraloggia che ospita una parte del Museo della Città.

La copertura in coppi ha subito significativi scivolamenti durante l’oscillazione sismica, per cui si è proceduto alla realizzazione di un ponteggio per l’organizzazione del cantiere per avviare il rimaneggiamento dei coppi. È in corso la rimozione di quanto posto all’estradosso della copertura, fino alle pianelle in laterizio poggianti sui travetti che formano la struttura terziaria portante.

L’obiettivo di questo intervento, mediante la costituzione di una maglia metallica che collegherà i cornicioni, è di incrementare la rigidezza del piano originale e l’iperstaticità almeno della copertura della galleria superiore al fine di ridurre l’entità delle oscillazioni di questo sottile corpo di fabbrica a ovest, adiacente alla Torre dell’Orologio.

INTERVENTI A PALAZZO DEI PIO

Sono partiti nei giorni scorsi una serie di interventi finalizzati a ripristinare l’agibilità della porzione di Palazzo utilizzata a fini museali (Museo della Città e annessi laboratori didattici).

L’obiettivo dell’intervento è quello di garantire un’adeguata omogeneità di intervento, evitando che interventi frammentari si affastellino in un assemblaggio di strutture e tecniche di rinforzo applicate alle diverse parti, senza una comprensione di fondo e una regia comune. Al progetto, redatto dall’ingegnere Giorgio Serafini, è stata integrata una progettazione sulle coperture realizzata direttamente dal Comune di Carpi, settore Restauro e Patrimonio.

In relazione a queste considerazioni, l’intervento è stato impostato essenzialmente su una serie di riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati, e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti, asseverando i criteri metodologici previsti dalla normativa sui beni monumentali.

Teatro di Carpi, lavori a pieno regime

Qualche settimana fa sono stati avviati gli interventi di ripristino e miglioramento strutturale-sismico del Teatro comunale di Carpi.

La progettazione degli interventi ha tenuto conto della particolare tipologia che caratterizza la costruzione. I teatri infatti, come le chiese, presentano elementi e problematiche comuni alla maggior parte delle costruzioni caratterizzate da grandi volumi privi, per la maggior parte della propria estensione in altezza, di orizzontamenti di piano; altra peculiarità è costituita da orizzontamenti di servizio e coperture di grandi luci, spesso costituiti da materiale ligneo variamente impiegato, spesso per formare grandi elementi anche composti. Agli orizzontamenti più alti sono spesso appesi le volte ed i relativi apparati decorativi (lato platea) e le attrezzature di servizio (lato palcoscenico).

Tale particolare conformazione evidenzia, in analogia con altre tipologie costruttive, una difficoltà intrinseca nell’esplicare una risposta sismica globale. Nel caso specifico, anche grazie agli interventi precedentemente attuati (messi in atto nei primi anni 2000, a seguito dei danni subiti in occasione del sisma del 1996), non si sono attivati in modo significativo meccanismi “fuoripiano” e, con qualche eccezione gli elementi strutturali hanno “risposto correttamente”, sviluppando anche una buona duttilità (e conseguente danneggiamento). Un discorso a parte occorre fare per la copertura, in particolare per gli elementi secondari, caratterizzata da ammaloramenti diffusi che la rendono particolarmente vulnerabile, non solo alle azioni sismiche ma anche a quelle gravitazionali (neve).

Gli interventi proposti dunque intendono certamente riparare i danni prodotti dal sisma (oltre ai pochi pregressi) ma anche migliorare il comportamento sismico con interventi di miglioramento che conservano la concezione strutturale della fabbrica storica, limitandosi a rinforzi locali e ad incatenamenti volti a sfruttare, in modo limitato e controllato, le maggiori risorse di alcuni elementi rispetto ad altri. Inoltre l’occasione di un sostanziale rifacimento del manto e delle strutture secondarie di copertura (reso indispensabile dalle carenze e dalle fatiscenze che hanno prodotto i crolli non può non essere colta per consolidare anche rispetto ai carichi gravitazionali, in primo luogo la neve ma anche i carichi di esercizio indotti dal normale funzionamento del teatro, alcuni elementi e/o collegamenti strutturali sottodimensionati, deformati o ammalorati.

PALAZZO DEI PIO, INIZIATI I PRIMI INTERVENTI DI RIPRISTINO

Il Palazzo dei Pio ha subito gravi danni sismici nella sua storia, tra cui recentemente quelli dei terremoti del 1987 e del 1996, dopo il quale sono stati effettuati importanti lavori di ripristino, col miglioramento sismico delle aree aperte al pubblico. Questi interventi hanno consentito all’intero Palazzo, pur nella grande complessità morfologica e tipologica, di resistere alle forti tensioni dei due movimenti tellurici del 20 e del 29 maggio, senza avere crolli importanti.

Le conseguenze più rilevanti riscontrate dopo il terremoto del 20 e 29 maggio nell’area di maggior prestigio storico artistico del piano nobile dei Musei sono costituite da lesioni sulla volta a copertura delle due rampe dello Scalone d’Onore, con piccoli distacchi degli intonaci, sulle pareti interne delle Logge del 1° piano, in particolare nelle murature a contatto con le paraste, su alcune volte e alcuni archi di sostegno della loggia est e nord, con distacco di intonaco.